06 giugno 2008

al cinematografo

sono andato a vedere il divo e ho tifato andreotti.
era così tanto tempo che non mi sentivo italiano.
che sensazione sgradevole, che figata.
in pratica, nel film, lui è furbissimo, ne combina di ogni ma non si fa mai beccare. anzi pare proprio che manco sa di averle fatte certe cose (tipo omicidi, stragi, baci al mafioso,..), e fino all'ultimo sembra che è stato veramente lui.
alcuni, allora, provano a incastrarlo, ma, niente, non c'è modo.
ha ucciso lui quel giornalista? e quell'avvocato? certo che sì, ma prova a dimostrarlo.  ..eh eh, vedi che è furbo! 
tantissimi lo ammirano. vorrebbero essere come lui. e parlano sempre di lui, ognuno  fa delle ipotesi. come quando fai le parole crociate insieme ad altre persone. e uno dice "metti questo." un altro "scrivi così." poi viene fuori che una parola messa all'inizio è sbagliata e si ricomincia da capo e allora tutti a litigare.
"è un mafioso" "è il capo della P2!" "è solo un uomo di fede" "è gay" " è gobbo" "è gobbo mafioso piduista credente praticante, ma non è gay" "..."
e intanto lui va avanti imperterrito a governare le sorti degli italiani, come un cubo di rubrik che procede al contrario. 
e a un certo punto del film dice una cosa tipo:"..bisogna fare il male per ottenere il bene, è una cosa necessaria. questo lo sappiamo solo in due, io e Dio" E' a quel punto che mi sono ritrovato a urlare nel buio della sala: "graaaaande!" e mi sono accorto che non ero solo a tifare. altre voci sparse nell'oscurità ammiravano febbrili. italiani.

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