19 settembre 2007

il capro espiatorio

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"l'unica forma di giustizia è il sacrificio"
C. Malaparte

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Roberto Saviano è tornato al suo paese, ha preso parte a una cerimonia in piazza, ed è stato contestato da alcuni 'giovani imprenditori'.
Dando alle stampe gomorra Saviano è entrato nel mirino della camorra ..e non solo.
Da quando si è ficcato in questa situazione mi faccio sempre la stessa domanda: perchè l'ha fatto?
non ho ancora trovato risposte, ma una sensazione è sempre più tangibile: è difficile che ne esca vivo.
Queste sono le confidenze che gli fece Enzo Biagi, come le racconta lo stesso Saviano.
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“Lei ha raccontato questo Paese, nessuno glielo perdonerà mai. Nessuno perdona in questo Paese quando si viene ascoltati. Nessuno. Troppe persone l’hanno ascoltata, questo non glielo perdoneranno politici, colleghi scrittori, giornalisti, mi creda. Nessuno qui vuole sapere come stanno davvero le cose. Chi lo fa è come se mettesse in fallo tutti gli altri che non vengono ascoltati e per questo non si incolpano ma incolpano gli altri”.
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Parole che mi hanno ricordato una celebre teoria di René Girard.
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"L'ordine assente o compromesso dal capro espiatorio si ristabilisce o si stabilisce grazie a colui che lo ha inizialmente turbato. Ma sì, è proprio così. E' pensabile che una vittima passi per responsabile delle sciagure pubbliche, ed è proprio quello che avviene nei miti, come pure nelle persecuzioni collettive, ma nei miti, e nei miti soltanto, questa stessa vittima riporta l'ordine, lo simboleggia e addirittura lo incarna".
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