25 gennaio 2007

i'm not here

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Ora che è entrato nel suo trentesimo anno e viene l'inverno, quando una morsa di ghiaccio tiene stretti novembre e dicembre e il suo cuore gela, egli si addormenta sopra le sue pene.
Fugge nel sonno, fugge all'indietro nel risveglio, fugge quando resta e fugge quando parte, attraversa la solitudine di piccole città e non sa più abbassare la maniglia di una porta nè rivolgere un saluto, perchè non vuole che lo si guardi nè che gli si rivolga la parola.
Come una cipolla, come una radice, vorrebbe rintanarsi là dove la terra è ancora calda. Svernare con i suoi pensieri e sentimenti. Tacere con la bocca contratta.
Desidera che tutte le dichiarazioni, le offese, le promesse che ha pronunciato siano annullate, dimenticate da tutti, anche lui da tutti dimenticato.
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Ingeborg Bachmann, Il trentesimo anno

2 commenti:

andrea erdna ha detto...

minkia, non ci sei mai...

chad palomino ha detto...

è vero: è da un po' che manchi. dove sei o trentenne da salto?