12 giugno 2006

krishna di strada





Le tradizioni millenarie della spiritualità indiana affermano che ogni essere vivente ha in sè potenzialità infinite, e lo scopo della vita è quello di riscoprirle, superando blocchi e identificazioni che generano sofferenza.

I mantra sono suoni sacri che, quando recitati con la giusta attitudine, sono in grado di risvegliare la consapevolezza dell'essere. Gradualmente l'identità spirituale sopita si risveglia e l'essere riprende coscienza di quel che è sempre stato: un essere spirituale eterno e perfettamente felice.

I suoni sacri non danno beneficio solo a chi li pronuncia, ma anche a chiunque li ascolti, infatti in molte città del mondo i seguaci di questa tradizione li cantano per le strade per il beneficio di tutti.

dal volantino

9 commenti:

Manlio ha detto...

Belle le foto! La prima in primis, la seconda in secundis.
..scusa se insisto sul concetto già ampliamente enucleato ma TOMAEIUOLO è un ottimo mantra! senti che sound...AEIUO...

lunico ha detto...

l'essere è felice!

Anonimo ha detto...

L'avere anche di più

Anonimo ha detto...

"Io cerco, proprio negli ultimi anni, di trovare anzitutto una risposta per me, una musica che non sia rimasticatura del passato, neppure del passato dell’avanguardia"
Gyorgy Ligeti

Addio, Gyorgy, e grazie.

lunico ha detto...

potremmo intonare un mantra a beneficio di Ligeti..

Anonimo ha detto...

...e allora trascuriamo con noncuranza Bela Lugosi...solo perchè viene dopo in ordine alphabetico....!

lunico ha detto...

Stanotte ho intonato un mantra per Lugosi.
A un certo punto mi è sembrato che pure i miei vicini partecipassero, qualcuno di loro ha anche invitato la polizia. Che pensiero gentile. Lugosi ne ha senz'altro tratto beneficio.
Comunque, anonimo, apprezzo la tua tautologia.

Anonimo ha detto...

Un attimo: a meno di schizofrenie io sono il primo anonimo. Del secondo non ne so nulla.
Il senzanome

Anonimo ha detto...

Anzi:
il senzanome®