04 giugno 2006

ciò che non ha peso nè misura, questo è mio

"(...) Le mie migliori creazioni - il chiaro di luna e l'ironia".
"Non sono cose molto simili..."
"No, perchè io non sono simile a me stesso. Questo vizio è la mia virtù. E' per questo che sono il Diavolo".





[...] Non ho mai avuto infanzia, nè adolescenza, nè quindi età virile a cui arrivare. Sono il negativo assoluto, l'incarnazione del niente. Quello che si desidera e non si può ottenere, quello che si sogna perchè non può esistere - in ciò risiede il mio regno nullo e lì poggia il trono che non mi fu dato. Quello che avrei potuto essere, quello che avrei dovuto avere, quello che la Legge o la Sorte non mi hanno dato - l'ho gettato a piene mani nell'anima dell'uomo ed essa si è turbata a sentire la viva vita di ciò che non esiste.
Sono l'oblio di tutti i doveri, l'esitazione di tutte le intenzioni. I tristi e gli stanchi della vita, una volta distaccatisi da quell'illusione, levano gli occhi verso di me, perchè anch'io, e a modo mio, sono la Stella Lucente del Mattino. E' da tanto tempo che lo sono! Un altro mi è venuto a sostituire (...).
L'umanità è pagana. Mai qualche religione l'ha penetrata. E non è nell'animo dell'uomo comune il poter credere alla sopravvivenza di questa stessa anima. L'uomo è un animale che si sveglia, senza sapere dove, nè perchè. Quando adora gli dei, li adora come feticci. La sua religione è una stregoneria. Così è stato, così è, e così sarà. Le religioni sono solamente ciò che straripa dai misteri nel profano e da esso non è inteso, poichè, per natura, non può esserlo.
Le religioni sono simboli, e gli uomini prendono i simboli non come vite (che sono), ma come cose (che non possono essere). Si propiziano Giove come se esistesse, mai come se vivesse. Quando si rovescia il sale, se ne lancia un pizzico, con la mano destra, sopra la spalla sinistra. Quando si offende Dio, si recita qualche Padre Nostro. L'anima continua ad essere pagana e Dio da esumare. Solo pochi gli misero l'acacia (la pianta immortale) sulla cima della sepoltura, affinchè lo alzassero da lì quando fosse venuta l'ora. Ma costoro sono quelli che, per il fatto di averlo ben cercato, sono stati eletti a trovarlo.
L'uomo non differisce dall'animale tranne che nel sapere di non esserlo. E' la prima luce, che non è altro che tenebra visibile. E' l'inizio, perchè vedere la tenebra è possedere la sua luce. E' la fine, perchè significa sapere, attraverso la vista, che si è nati ciechi. Così, l'animale diventa uomo per l'ignoranza che in lui nasce.

Ere si accumulano su ere e tempi inseguono tempi, e non resta che percorrere la circonferenza di un cerchio che ha la verità nel suo punto centrale.
Il principio della scienza è sapere di ignorare. Il mondo, che è dove siamo; la carne, che è ciò che siamo; il Diavolo, che è ciò che desideriamo - questi tre, nell'Ora Alta, ci uccisero il Maestro che fummo sul punto di essere. E quel segreto che lui aveva, perchè ci convertissimo in lui, questo segreto è andato perduto.

[...]

testo: L'ora del diavolo di Fernando Pessoa

immagine: At the court of the Crimson King, copertina

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